Sgombriamo subito il campo dagli equivoci: il Napoli non è il Milan o la Juve o l’Inter. Il divario economico e politico con questi club è ancora enorme e l’obiettivo è quello di colmarlo. Probabilmente l’anno prossimo sarà Europa League, un vero peccato per come si erano messe le cose e per aver avuto il destino nelle proprie mani. Considerando però i campionati dal 2003-2004 al 2009-2010 emerge un dato importante: se si esclude i big club solo la Fiorentina è riuscita a replicare per due anni consecutivi la qualificazione in Champions, stagione 2007-2008 e 2008-2009 (a pari punti con il Genoa ma in vantaggio negli scontri diretti), uno sforzo per altro pagato dai viola con un ridimensionamento negli anni successivi. Male invece le altre squadre qualificate tra le prime quattro: l’Udinese ha chiuso al undicesimo posto, il Chievo al diciottesimo, la Lazio al dodicesimo, e la Sampdoria al diciottesimo. Dunque due squadre hanno pagato lo sforzo addirittura con la retrocessione senza nemmno affrontare l’impegno vista l’eliminazione ai preliminari. Questo vuol dire che se da un lato il Napoli avrebbe potuto fare di più e anche vero che tutto sommato era preventivabile un calo nella stagione con il doppio impegno, per altro un impegno difficile trovando sul proprio cammino le due finaliste della competizione e quelli che con ogni probabilità saranno i campioni d’Inghilterra. Forse allora prima di urlare al fallimento converrebbe riflettere un pò, considerare che un piazzamento in Europa per il terzo anno consecutivo (quattro nelle ultime cinque stagioni) non è poi così male per una squadra che ha vissuto anni di gloria ma anche anni di buio totale. Magari prima di fare i permalosi sulle dichiarazioni di qualche mese fa fatte da De Laurentiis bisognerebbe ragionare e valutare i fatti, fatti che dicono che questa squadra che tanto amiamo ha vinto in Italia e in Europa solo quando è arrivato il numero Dieci, con tutto il rispetto per i Napoli gloriosi di anni addietro che hanno fatto emozionare e hanno visto diversi campioni indossare la casacca azzurra. Il presente parla di una società seria che ha intrapreso un cammino di crescita costante che ha persino bruciato le tappe sulla tabella di marcia tracciata. Il futuro invece promette di essere ancora azzurro perchè questa squadra ha dimostrato più volte di poter competere ad altissimi livelli, c’è da rinforzare la squadra, remare tutti verso la stessa direzione e non dare risonanza a chi critica per il gusto di farlo e che in fondo quando il Napoli perde ci prova persino gusto…